Mirella Delfini - Macchina del tempo anno 3 n.4 aprile 2002 pag.70, 4 aprile 2002
Molta gente crede ancora a sciocche leggende come quella che i pipistrelli siano ciechi e che volando si impiglino nei nostri capelli
Molta gente crede ancora a sciocche leggende come quella che i pipistrelli siano ciechi e che volando si impiglino nei nostri capelli. Fantasie, ci vedono benissimo grazie al loro sonar: una specie di radar sonoro che funziona me-diante l’emissione di un fascio di ultrasuoni non percettibili dall’orecchio umano. Con questo sistema alcuni sono addirittura capaci di afferrare un pesce che nuota appena sotto il pelo dell’acqua, captando la lieve turbolenza della superficie. Questo straordinario sonar ci ha permesso di fabbricare uno strumento che funziona come un pipistrellino artificiale, è in grado cioè di segnalare gli ostacoli ai non vedenti, anche se molti dettagli del marchingegno naturale restano incomprensibili. Le altissime frequenze dei suoni emessi dai pipistrelli, che arrivano fino a 300mila vibrazioni al secondo, non sono udibili dal nostro orecchio. Riusciamo a individuarle solo con l’aiuto di apparecchi elettronici, mentre cetacei, cani e altri animali le captano naturalmente. Ai pipistrelli dobbiamo molto anche perché ci liberano da milioni di tonnellate di insetti. Ogni notte, in campagna, si svolgono minuscole ma terrificanti battaglie a colpi di sonar, con risposte e controrisposte, con tanto di tecniche di monitoraggio e di mimetizzazione, emittenze di disturbo e segnali fuorvianti. C’è perfino l’intercettazione delle notizie, che vengono utilizzate dai pipistrelli per mutamenti di rotta o di strategia. In un’ora un solo pipistrello può divorare fino a 1.000 zanzare e decine di falene. Ad Austin, in Texas, vivono oltre 3 milioni di pipistrelli ed è stato calcolato che ogni notte ingoiano circa 15 tonnellate di insetti, salvando così molte coltivazioni. Gli abitanti, che una volta li volevano morti, ora hanno capito quanto valgono e li vanno ad ammirare al tramonto mentre escono per la caccia. E guai a chi ne tocca uno. Le virtù dei pipistrelli non finiscono qui: sono anche ottimi impollinatori. Il 70% delle piante da frutto, specie in Asia, vivono e si riproducono proprio grazie a loro. Non solo: per rigenerare le foreste tropicali, i polmoni verdi del pianeta che i dissennati distruggono a rotta di collo, l’opera dei pipistrelli è indispensabile. Essi mangiano e digeriscono senza sosta anche mentre volano e ogni 20 minuti rimettono, diffondendo così fino a 60mila semi a testa ogni notte. Qualsiasi programma di conservazione di una foresta, dicono gli esperti, per prima cosa deve poter fare conto su pipistrelli «spargisemi»: senza di loro è inutile cominciare. Gli escrementi di pipistrello sono utilizzati anche per decomporre i rifiuti industriali, migliorare i detersivi e, in campo farmaceutico, per produrre antibiotici e un alcool speciale. L’uomo, ignorante, ha sempre visto nel pipistrello una creatura satanica, ma mai, nella storia della natura, un essere così indispensabile è stato tanto calunniato. Però, dirà qualcuno, i pipistrelli sono anche vampiri. vero, ma solo alcuni: tra le mille specie di cui è composta la loro famiglia, sono solamente tre le specie (americane) che si nutrono del sangue di volatili e mammiferi. Sono loro che hanno gettato il discredito su tutta la famiglia. In compenso ci hanno fatto un grosso regalo perché ci hanno fornito la formula di un prezioso anticoagulante. Quando aprono una vena hanno bisogno che il sangue sia fluido, perché se comincia a rapprendersi non riuscirebbero più a succhiarlo e si intaserebbe tutto il loro apparato boccale. Aprire una vena è una cosa molto complicata e benché questi pipistrelli mordano con gran delicatezza e riescano perfino a chiudere le piccole ferite che hanno prodotto, le vittime potrebbero accorgersene e allora addio colazione. Per l’animale la soluzione a questi problemi è un anticoagulante naturale la cui formula è stata recentemente copiata dall’industria farmaceutica per sviluppare un medicinale contro alcune malattie cardiovascolari. A ben guardare, il migliore amico dell’uomo, o almeno il più utile, forse non è il cane, ma il pipistrello.