8 aprile 2002
Di Frangia Liberato, di anni 41. Pastore e contadino nelle terre di famiglia vicino a Poggio Sannita, Isernia, talvolta commerciante in formaggi e salumi
Di Frangia Liberato, di anni 41. Pastore e contadino nelle terre di famiglia vicino a Poggio Sannita, Isernia, talvolta commerciante in formaggi e salumi. Sposato con Flora Maria, di anni 40, aveva ucciso a bastonate la suocera ed era stato in carcere per nove anni. Da quando era tornato in libertà, suo figlio quattordicenne, un tipo chiuso, dolce, silenzioso, abile nel disegno, arrivava a scuola con lividi e altri segni di botte. L’altra sera, il Di Frangia tornò a casa ubriaco. Barcollando, protestò con la moglie per via della minestra troppo fredda. L’aggredì con un mestolo, le tirò i capelli. Poi passò a calci, pugni e sputi. Stufo di quella scena, il figlio prese allora il coltello che usava per sgozzare capre e pecore e glielo ficcò nel fianco destro. Alle 21 di martedì 28 marzo, in una cascina a due piani con vista sui prati, a Scalzavacca, Isernia.