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 2002  aprile 08 Lunedì calendario

Gabriele Gaspare, di anni 66. Pesante 85 chili, alto 180 centimetri, commercialista e professore di ragioneria in pensione

Gabriele Gaspare, di anni 66. Pesante 85 chili, alto 180 centimetri, commercialista e professore di ragioneria in pensione. Amante del pesce, oculato coi soldi, nella sua Alfa 164 metteva diecimila lire di benzina per volta, tirava sul conto del meccanico e andava a comprarsi i pezzi di ricambio da solo. In passato contabile del costruttore Danilo Sbarra, era stato coinvolto nelle indagini sulla banda della Marranella e sulla compravendita di terreni in Sardegna. Aveva tre appartamenti, tutti comprati con le aste giudiziarie. Sposato da quarant’anni con Figuccio Maria Elena, di anni 64, ex professoressa di filosofia, poi casalinga, molto attaccata al marito, poche uscite, brava cuoca, anche lei attenta ai soldi, sofferente di mal di mare. Entrambi originari di Trapani, vivevano in un attico di Roma. Al piano di sopra, uno dei due figli, Aral, di anni 26, capelli lunghi e mossi, occhiali tondi, dolce e gentile con tutti, amante del pesto e degli animali, capace di star sveglio una notte per accudire un uccellino, da tempo in lotta con l’insonnia. Studiava Giurisprudenza all’università di Camerino, da due anni non dava esami. Il 20 marzo i tre cenarono insieme: un minestrone guardando ”Striscia la Notizia”. Poi Aral andò a dormire. Nelle ore successive qualcuno narcotizzò i due coniugi, poi li infilò in sacchi neri della spazzatura (due per ciascuno), sigillò il tutto con un giro di scotch e lasciò che soffocassero. Il figlio li trovò intorno alle 14 di venerdì 22. Stesi sulla moquette, ai piedi del letto matrimoniale, ancora avvolti nella plastica. Lui solo i pantaloni indosso, lei reggiseno, calze a rete e ciabatte, le mani legate sul petto con nastro adesivo nero. In giro, nessuna macchia di sangue, né oggetti fuoriposto. In un elegante appartamento di 500 metri quadri, veranda abusiva, terrazzo pieno di rose, all’ultimo piano di una palazzina in via Lupatelli, tra case a mattoncini color senape, pioppi e palme, a Villa Bonelli, Roma.