8 aprile 2002
Mostosi Paola, di anni 24. Bella, alta, caschetto nero, semplice nel vestire, rampolla modello, famiglia benestante, viveva coi genitori a Torre Boldone, Bergamo
Mostosi Paola, di anni 24. Bella, alta, caschetto nero, semplice nel vestire, rampolla modello, famiglia benestante, viveva coi genitori a Torre Boldone, Bergamo. Fidanzata da due anni, laureata a pieni voti da uno, faceva la praticante commercialista a Brembate, nello studio del cognato. Martedì 26 marzo uscì di casa alle 8, guidando la Y10 celeste metallizzato comprata quindici giorni prima. Lungo la A4 si beccò sulla fiancata il sasso schizzato via da un camion che le passava accanto. Alla guida c’era Paribello Roberto, di anni 32, occhialini da intellettuale, baffi e pizzetto perfettamente delimitati, sposato da due anni, impegnatissimo a trasportare ghiaia dai cantieri alle cave. Si fermarono in una piazzola per valutare i danni. Litigarono. Alla fine lui, stufo delle urla, la prese a schiaffi, la immobilizzò con le manette che aveva sempre dietro e la caricò sul suo camion. Qui la imbavagliò con lo scottex e le strinse le gambe con il nastro adesivo. Se la portò in giro fin quando non ebbe finito le commissioni. Poi la strangolò. Tornò a casa dalla moglie, cenò e andò a dormire. Tra le 2 e le 4 di notte uscì di soppiatto per andare a gettare il cadavere in un canale artificiale e senz’acqua di Filago, dietro gli stabilimenti della Bayer. La Mostosi fu ritrovata la mattina dopo: maglione bianco a collo alto, gonna a quadretti sollevata, collo avvolto da metri di carta scottex, senza scarpe né slip.