8 aprile 2002
Un ragazzo, di anni 15. Indiano, minuto, era stato adottato otto anni fa, insieme alla sorella, da una coppia di Firenze
Un ragazzo, di anni 15. Indiano, minuto, era stato adottato otto anni fa, insieme alla sorella, da una coppia di Firenze. Vivace, curioso, frequentava con qualche difficoltà il primo anno dell’Istituto agrario e s’imbestialiva quando a scuola deridevano gli albanesi. A novembre i compagni di classe l’avevano preso in giro per via della sua pelle scura. Intorno alle 18 di mercoledì, appena tornato da una gita a Senigallia e Urbino, scrisse: «Mi sento un verme: tutti mi insultano perché sono diverso». Appoggiò il biglietto tra i suoi appunti di storia dell’arte e s’andò a impiccare alla trave della mansarda. In una casolare ristrutturato, nel verde della collina di Careggi, sopra l’ospedale.