Sebastiano Messina, "la Repubblica", 8/4/2002 pagina 7., 8 aprile 2002
«Dopo il caso Antinori, un nuovo esperimento appassiona la comunità scientifica internazionale. Ammesso che si possa clonare l’ uomo, si domandano perplessi gli scienziati, è eticamente accettabile la clonazione di un ministro? E’ stata la straordinaria somiglianza tra il presidente del Consiglio e il nostro ministro degli Esteri identici in tutto, persino nel nome a rivelare la riuscita dell’ ardito esperimento
«Dopo il caso Antinori, un nuovo esperimento appassiona la comunità scientifica internazionale. Ammesso che si possa clonare l’ uomo, si domandano perplessi gli scienziati, è eticamente accettabile la clonazione di un ministro? E’ stata la straordinaria somiglianza tra il presidente del Consiglio e il nostro ministro degli Esteri identici in tutto, persino nel nome a rivelare la riuscita dell’ ardito esperimento. Il meccanismo della clonazione ministeriale non è più un mistero. Innanzitutto si estrae dalla Farnesina un ministro non fecondato e lo si congela. Poi si preleva una cellula da un presidente del Consiglio adulto, la si svuota del patrimonio geneticoazionario e si procede alla fusione, con un complesso procedimento elettrochimico chiamato "interim". A quel punto, basta aspettare nove ore e si ottiene il clone, pronto per il giuramento al Quirinale. Anche se il suo autore, detto "mister Clone", parla di "donazione terapeutica", elencando le gravi malattie di cui era malato il ministero, gli scienziati avanzano seri dubbi sugli effetti perversi di questa tecnica, come la creazione di un secondo Bossi o un conflitto di poteri tra il clonatore e il clonato sulle trasferte all’ estero del Milan. Per il momento si va verso un compromesso: ammettere la clonazione solo per ricavarne sottosegretari di ricambio per il ministro Urbani» (Sebastiano Messina).