ìFourFourTwoî aprile 2002, 10 aprile 2002
Le J-Girls, giovani tifose di calcio giapponesi che sempre più spesso riempiono gli stadi: si tratta in genere di ”Parasite Singles”, cioè ragazze che hanno un lavoro ma vivendo a casa con i genitori e non contribuendo alle spese familiari si ritrovano con molti soldi da spendere
Le J-Girls, giovani tifose di calcio giapponesi che sempre più spesso riempiono gli stadi: si tratta in genere di ”Parasite Singles”, cioè ragazze che hanno un lavoro ma vivendo a casa con i genitori e non contribuendo alle spese familiari si ritrovano con molti soldi da spendere. Di solito vanno allo stadio indossando vestiti costosi, gioielli, borse Louis Vuitton. Appena fa caldo mettono lo yukata, kimono estivo che costa dai 300 euro in su, spesso del colore della squadra del cuore e decorato con foto del calciatore preferito, meglio se in azione. Più che le squadre interessano i giocatori, più dell’abilità tecnica contano kawaii (fascino), ki (spirito), gambatte (generosità): quest’anno è capitato che in una partita disputata ad Osaka il pubblico di casa parteggiasse apertamente per uno Shunsuke Nakamura dello Yokohama (23 anni, il Beckham locale, a dire il vero bassino, gracile, "qualcuno direbbe brutto").