Varie, 14 aprile 2002
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Alberigo Giuseppe
• Varese 21 gennaio 1926, Bologna 15 giugno 2007. Storico. Professore emerito di Storia della Chiesa, fu vicino a Dossetti e diede un forte contributo intellettuale allo spirito del Concilio Vaticano II. Ordinario di Storia della chiesa. Lombardo, dirige a Bologna l’Istituto per le scienze religiose. Studi normalissimi a Varese, laurea in Giurisprudenza alla Cattolica di Milano e nel 1950 il destino che gli viene incontro nella persona di Giuseppe Dossetti. Racconta: «Dossetti era allora l’esponente della sinistra DC, l’antagonista di Alcide De Gasperi. Che nel 1952 lascia la vita politica per creare a Bologna una biblioteca e un centro di ricerca sul cristianesimo. Nell’esperienza politica si era convinto che il modo di essere della Chiesa rendeva impossibile una riforma politica. Per dirla con suo padre sul letto di morte, si era stufato di fare la rivoluzione nello Stato, e voleva farla nella Chiesa. Aveva maturato la convinzione che bisognava studiare. In Italia lo studio della storia della Chiesa era in condizioni penose, e riservato ai preti. Per il suo Centro, che non ha nessuna connessione istituzionale né con la Chiesa né con l’Università, Dossetti coinvolge solo ricercatori laici, nel senso di non preti, tra i 25 e i 30 anni. Lui ne ha 40. Cominciamo dai concili, il che nel ”52 è una stranezza perché dopo il Concilio Vaticano che noi chiamiamo ”I” non dovevano essercene più. Tutti erano convinti, era scritto nei libri, che quello che c’era da dire l’avrebbe detto il papa che aveva l’infallibilità, e quanto c’era da fare l’avrebbe fatto il papa che aveva il primato. Noi eravamo sprovveduti, ma ci è parso interessante e ci mettiamo al lavoro. Quasi subito andai a Bonn per un perfezionamento con Hubert Jedin, il massimo storico del concilio di Trento e nel ”56, divenni assistente a Firenze di Delio Cantimori, lo storico degli eretici» (Silvia Giacomoni, ”la Repubblica” 8/11/2001).