Macchina del Tempo Giugno 2002, 16 aprile 2002
Vivono a 200 metri sotto terra, senza luce, né carbonio, né ossigeno, in una fonte geotermale. Derek Lovley, capo del dipartimento di microbiologia all’università del Massachusetts, ha scoperto una colonia di microrganismi nel sottosuolo dell’Idaho, nel Nord-Ovest degli Usa, noto per l’abbondanza di tuberi
Vivono a 200 metri sotto terra, senza luce, né carbonio, né ossigeno, in una fonte geotermale. Derek Lovley, capo del dipartimento di microbiologia all’università del Massachusetts, ha scoperto una colonia di microrganismi nel sottosuolo dell’Idaho, nel Nord-Ovest degli Usa, noto per l’abbondanza di tuberi. Questi microbi sarebbero simili a quelli che, secondo i geochimici, potrebbero trovarsi su Marte. Sono completamente isolati dall’ecosistema terrestre e vivono in condizioni simili a quella della Terra primordiale, ricca di idrogeno ma non di altri composti organici. A differenza di altre forme di vita del sottosuolo, che riescono a sopravvivere grazie al materiale organico trasportato dall’infiltrazione delle acque, i microbi scoperti negli Usa riescono a metabolizzare l’idrogeno e l’anidride carbonica dissolti nell’acqua producendo metano e ricavando così energia. Questi organismi riescono a fare a meno del carbonio di origine organica o della luce solare: un caso unico tra tutte le specie della Terra. Che cosa significa questa scoperta? Che simili forme di vita potrebbero esistere su altri mondi. Su Marte, per esempio, dove l’acqua nel sottosuolo sembra proprio esserci (vedi anche il nostro servizio a pagina 118).