Seed 02 (2002), 16 aprile 2002
Altro che pentito. Werner Heisenberg, finora noto per il suo ruolo critico nel programma atomico di Adolf Hitler, in realtà non si sarebbe affatto pentito
Altro che pentito. Werner Heisenberg, finora noto per il suo ruolo critico nel programma atomico di Adolf Hitler, in realtà non si sarebbe affatto pentito. Lo rivela una lettera (scritta, ma mai spedita) del grande fisico danese Niels Bohr, suo amico, che ora è stata resa pubblica dagli eredi di Bohr. Fino alla sua morte, avvenuta nel 1976, Heisenberg sostenne di aver sabotato dall’interno il programma atomico nazista. Il fisico citava spesso un incontro avuto nel 1941 a Copenhagen, durante l’occupazione nazista della Danimarca, con Bohr, a cui espresse le sue preoccupazioni per lo sviluppo della bomba atomica di Hitler. Ma nella lettera pubblicata di recente (anche su Internet, all’indirizzo www.nba.nbi.dk/) Bohr scrisse invece che, per quanto seppe da Heisenberg, «in Germania si sta lavorando alacremente allo sviluppo della bomba». Il (presunto?) pentimento di Heisenberg aveva avuto tale risonanza in tutto il mondo da aver ispirato il libro La guerra di Heisenberg: storia segreta della bomba tedesca, scritto nel 1993 dal giornalista Thomas Powers, da cui è stata tratta anche l’opera teatrale Copenhagen dell’inglese Michael Frayn. Seed 02 (2002) pag. 046