Seed 02 (2002), 16 aprile 2002
Unite dalle ricerche sullla genetica. E dalla passione per l’alpinismo. Nell’Anno internazionale della montagna spunta un retroscena inedito su James Watson, ritratto sulle Alpi in questa foto (a sinistra) con Guido Pontecorvo nel 1953
Unite dalle ricerche sullla genetica. E dalla passione per l’alpinismo. Nell’Anno internazionale della montagna spunta un retroscena inedito su James Watson, ritratto sulle Alpi in questa foto (a sinistra) con Guido Pontecorvo nel 1953. Proprio in quell’anno Watson scoprì la doppia elica del Dna: un lavoro nato dalla collaborazione con Francis Crick nel laboratorio di Cambridge, in Inghilterra. Watson fece visita a Pontecorvo in maggio, alcuni giorni dopo la pubblicazione dello storico lavoro sulla rivista scientifica ”Nature”: insieme fecero una passeggiata nei dintorni del lago Loch Lomond, in Scozia. Il genetista italiano - fratello del fisico Bruno e del regista Gillo - comprese subito l’importanza della ricerca: era proprio la struttura a doppia elica della molecola di acido desossiribonucleico, con la complementarietà tra i due filamenti, che permetteva alla cellula di copiare i geni e di trasmetterli alla cellula figlia. Oltre che dal lavoro, Watson e Pontecorvo erano uniti dalla passione per la montagna. Quando era studente a Pisa, Pontecorvo faceva parte di un gruppo di alpinisti, insieme con Enrico Fermi, Emilio Segrè e Franco Rasetti. Con l’avvento del fascismo e l’approssimarsi della Guerra, molti di quegli scienziati fuggirono dall’Italia. La foto di Crick con Pontecorvo su Seed 02 (2002) pag. 106. Se non costa molto vale la pena di acquistarla