M. Pagnini, Salute di Sorrisi e canzoni, n. 36 aprile 2002 pagg. 16-19, 17 aprile 2002
Come si ammala. Non lasciarlo mai diventare grasso. Se lo trascuri, lui lavora male e sotto sforzo. Come e perché si ammala la ghiandola più grande del tuo corpo
Come si ammala. Non lasciarlo mai diventare grasso. Se lo trascuri, lui lavora male e sotto sforzo. Come e perché si ammala la ghiandola più grande del tuo corpo. Sono tre le principali patologie che possono colpire il fegato. Vediamone le cause, i sintomi e i rischi. La steatosi epatica. Non è una vera e propria malattia (solo nel 10% dei casi degenera in condizioni più gravi come la cirrosi), ma piuttosto un ingrossamento del fegato, non a caso è detta anche «fegato grasso». Le due cause principali della steatosi sono l’abuso di alcol e un’alimentazione non corretta. Il fegato grasso lavora sempre male, in condizioni di massimo sforzo. L’epatite virale. un’infiammazione del fegato causata da virus: i principali si chiamano A, B e C. L’epatite A è la meno grave delle tre, l’infezione guarisce in poche settimane e non cronicizza mai. Il periodo di incubazione è inferiore a un mese. Si diffonde tramite contatti interpersonali, cibo o acqua contaminati dal virus. L’epatite B è più pericolosa, nel 10% dei casi infatti si cronicizza, e se non viene curata il rischio di cirrosi o di cancro al fegato si alza di molto. Il periodo di incubazione varia da 20 giorni a 6 mesi. Spesso non dà sintomi particolari. L’epatite C è ancora più pericolosa, si cronicizza infatti nel 70-75% dei casi. La forma acuta è quasi sempre asintomatica e ha un periodo di incubazione media di 40 giorni. Anch’essa, come quella B, aumenta il rischio di cirrosi e cancro. La cirrosi. In seguito a lesioni e traumi (dovuti perlopiù al consumo eccessivo di alcol e alle epatiti virali croniche), il fegato reagisce con la comparsa di cicatrici e noduli. La cirrosi epatica è causata proprio da questi due fattori: entrambi ostacolano infatti l’afflusso di sangue aumentando così la pressione nella vena porta (si parla dunque di ipertensione portale). Questa condizione induce l’organo a perdere gran parte delle sue capacità. Spesso la malattia progredisce senza sintomi e inizia a dare problemi solo con la comparsa delle sue complicazioni.