M. Pagnini, Salute di Sorrisi e canzoni, n. 36 aprile 2002 pag. 22, 17 aprile 2002
Crampi. Impara a conoscerli e a prevenirli per ripartire in un attimo. Cosa sono. Una violenta contrazione muscolare involontaria, improvvisa e dolorosa
Crampi. Impara a conoscerli e a prevenirli per ripartire in un attimo. Cosa sono. Una violenta contrazione muscolare involontaria, improvvisa e dolorosa. Cosa significano. Sono un segnale d’allarme con cui l’organismo avverte che si stanno perdendo troppe sostanze. Quando colpiscono. Durante lo sforzo, subito dopo o anche diverse ore più tardi. Spesso durante la notte successiva, nel sonno. Le cause. In seguito a una sudorazione eccessiva, il corpo perde molti elementi fondamentali per il tessuto muscolare: acqua, sali minerali (calcio, magnesio e potassio) ed elettroliti. Questi ultimi trasmettono al muscolo una serie di scariche elettriche che gli consentono di contrarsi in modo armonioso: se vengono a mancare, si rompe il ritmo e si verifica un’ipercontrazione del muscolo. Possono essere anche dovuti a scarpe o calze troppo strette. I crampi notturni sono invece provocati da una posizione errata che può portare alla compressione di alcuni vasi sanguigni. Come prevenirli. Migliorando la propria resistenza fisica aumentando il numero di sedute d’allenamento e la loro durata. Facendo stretching prima e dopo l’attività fisica, soprattutto sui muscoli più esposti al disturbo. Reintegrando i sali minerali persi: si possono prendere tavolette o bevande che apportino calcio, potassio e magnesio. Quando lo sforzo atletico supera i 30-40 minuti, bisogna bere ogni volta che se ne ha la possibilità. I SOGGETTI A RISCHIO. Chi fa sport (anche non agonistico) e suda in maniera eccessiva o compie uno sforzo fisico superiore, per intensità o durata, alle sue possibilità. Tutti gli atleti sono a rischio, ma i più esposti sono soprattutto corridori, ciclisti e altri sportivi "di fatica". I crampi sono un disturbo tipico anche in gravidanza. Si manifestano di notte, a causa di un eccessivo affaticamento delle gambe o in seguito a una cattiva posizione mantenuta troppo a lungo durante il sonno. DOVE COLPISCONO. I muscoli più a rischio sono quelli del polpaccio e quelli della parte posteriore della coscia. Ma possono colpire anche mani e piedi.