R. Romano, Salute di Sorrisi e canzoni, n.36 aprile 2002 pagg.28-29, 17 aprile 2002
Appendicite. Quell’appendice che non vorresti mai. E’ piccola piccola. Eppure, quando si infetta, è capace di far vedere le stelle
Appendicite. Quell’appendice che non vorresti mai. E’ piccola piccola. Eppure, quando si infetta, è capace di far vedere le stelle. Stiamo parlando dell’«appendice vermiforme» (si chiama così perché sembra davvero un vermiciattolo), un piccolo cilindro, lungo circa 8-12 cm, situato nell’intestino cieco, a destra, nella parte bassa dell’addome. Anche se ne sentiamo parlare solo quando crea problemi, l’appendice ha una funzione importante: « un organo linfatico deputato alla difesa immunitaria, un po’ come le tonsille (che proteggono i bambini dalle bronchiti)», spiega il dottor Carlo Alberto Dell’Agnola, responsabile dell’unità operativa di Chirurgia pediatrica all’ospedale Niguarda di Milano. La sua struttura a sacchetto favorisce il ristagno di piccoli residui fecali che con l’andare del tempo si calcificano. «Per ”difendersi” da quanto la ostruisce e nel tentativo di cacciare gli intrusi, l’appendice si gonfia e diventa terreno fertile per i germi. A questo punto la parte comincia a far male, anche se si tratta ancora di uno stato di infiammazione che si combatte con gli antibiotici». L’intervento chirurgico diventa necessario solo quando l’infiammazione, da acuta, si trasforma in infettiva. «Nell’80% dei casi, per i bambini, il problema si manifesta fra i 6 e i 10 anni, ma capita anche ai più piccoli e per due ragioni. La prima di ordine psicologico», dice Dell’Agnola, «perché sotto i due anni il bimbo ”ha paura della paura”: spaventato dal dolore che sente, strilla appena lo si tocca sulla zona che duole. Ciò impedisce altri tipi di trattamento e, quindi, se è il caso, si interviene subito chirurgicamente. Il secondo motivo? Il suo organismo non ha ancora sviluppato le difese organiche, e risulta quindi più fragile all’azione dei virus che investono l’appendice».