Luciano De Crescenzo, "Storia della filosofia greca", Mondadori., 17 aprile 2002
Ogni anno, a metà inverno, i magistrati chiedevano agli ateniesi se fosse necessario procedere a un ostracismo oppure no
Ogni anno, a metà inverno, i magistrati chiedevano agli ateniesi se fosse necessario procedere a un ostracismo oppure no. Se la gente diceva di sì, si convocava un’assemblea nell’agorà. Ognuno scriveva su un coccio (óstrakon) nome, patronimico e circoscrizione dell’indesiderato: l’individuo indicato da almeno seimila concittadini, doveva abbandonare Atene per cinque o dieci anni, senza potersi difendere e senza neppur conoscere il motivo della condanna. Unica concessione: dieci giorni per salutare amici e parenti.