F. Soccorsi, Salute di Sorrisi e canzoni, n.36 aprile 2002 pagg. 60-63, 17 aprile 2002
Meditazione. Meditate gente, meditate...E’ inutile negarlo: i ritmi frenetici di tutti i giorni ci stanno facendo dimenticare il significato di parole come quiete e lentezza
Meditazione. Meditate gente, meditate...E’ inutile negarlo: i ritmi frenetici di tutti i giorni ci stanno facendo dimenticare il significato di parole come quiete e lentezza. Sarà forse per questo che negli ultimi anni l’interesse per le discipline orientali, dedicate alla meditazione e alla ricerca del benessere interiore, è cresciuto. Si tratta di tecniche che hanno bisogno di un’alta dose di concentrazione e che, paradossalmente, richiedono a chi le pratica una partecipazione attiva più intensa di quella che di solito viene impiegata nelle normali attività quotidiane. «Dall’Oriente arrivano comunque discipline molto diverse fra loro, legate a tradizioni antichissime, da quelle zen alle tantriche, dalle pratiche taoiste alle buddiste. Ognuna con regole proprie», spiega Patricia Müller, insegnante di pratiche taoiste a Firenze. Quasi tutte prevedono la concentrazione su un «mantra», cioè un elemento di focalizzazione dell’attenzione, che può essere un oggetto, una parola o il proprio respiro. In realtà, anche l’Occidente ha messo a punto da un po’ di tempo tecniche di questo tipo, che non sono banali copie delle discipline orientali, ma proposte alternative e originali. il caso, per esempio, del Vivation, «una pratica di meditazione in grado di allontanare lo stress e di raggiungere un migliore grado di autostima» dice Ivano Tivioli, direttore dell’Associazione professionisti del Vivation (Avp Italia). Nelle pagine che seguono, cerchiamo di capire come funzionano e a che cosa servono.