L. Michelozzi, Salute di Sorrisi e canzoni, n.36 aprile 2002 pagg.64-65, 18 aprile 2002
Musicoterapia. L’Hit parade della salute. La musica fa bene. Non sono soltanto gli addetti ai lavori a sostenere che bisognerebbe cominciare ad ascoltarla già dai primi anni di vita
Musicoterapia. L’Hit parade della salute. La musica fa bene. Non sono soltanto gli addetti ai lavori a sostenere che bisognerebbe cominciare ad ascoltarla già dai primi anni di vita. O che, il più presto possibile, si dovrebbe imparare a suonare uno strumento. «Le note sono capaci di far rilassare. Ma soprattutto forniscono alla nostra mente una sollecitazione che funziona da potente stimolo alla crescita delle cellule cerebrali», spiega Jerry de Sario. Ansia, stress, insonnia, disturbi di stomaco, stanchezza... sono diversi i disturbi che ascoltare musica può aiutare a risolvere. «Persino una blanda depressione può trarre beneficio dall’ascolto delle sette note. Ma in questo caso il soggetto deve impegnarsi direttamente, suonando lui stesso le percussioni (vedi riquadro in basso, ndr)». Due noti musicoterapeuti francesi, Max Mareaux e Léon Bence, hanno individuato alcuni brani classici dagli effetti benefici. Per combattere l’insonnia l’ideale sembra essere Chopin, in particolare i suoi «notturni» (opera 9, n. 1 e 3; opera 15, n. 22; opera 27, n. 2; opera 32, n. 1; opera 62, n. 1). Per allentare le tensioni muscolari, invece, ascoltate la sinfonia n. 5 di Schubert. Il quinto movimento della «Sinfonia fantastica» di Berlioz e il «Concerto grosso in Re maggiore» (opera 3, n. 9) di Vivaldi incrementano il livello di energia. Ricercatori dell’Università di Irvine (California) hanno scoperto che ascoltare per dieci minuti la sonata a quattro mani per due pianoforti K448 di Mozart, fa crescere temporaneamente il quoziente di intelligenza. Per restare nell’ambito della musica «colta», gli esperti suggeriscono una qualunque melodia sinfonica per i problemi di insonnia o se si vuole vincere il nervosismo eccessivo. Risultati analoghi si ottengono ascoltando del jazz, cantato o anche solo strumentale: insomma, Ella Fitzgerald o Stan Getz avrebbero un’efficace azione stimolante sulle funzioni sessuali, oltre a sviluppare le potenzialità psicofisiche.