A. Far., Corriere della Sera 9/4/2002, 9 aprile 2002
Sfingi e mosaici. Va all’asta a Manhattan la casa di Bob Guccione, fondatore di Penthouse: costruita all’inizio del ’900 in pietra bianca, cinque piani di 500 metri quadrati l’uno, all’interno una piscina in stile romano vegliata da due sfingi di bronzo (commissionate da Napoleone per Giuseppina)
Sfingi e mosaici. Va all’asta a Manhattan la casa di Bob Guccione, fondatore di Penthouse: costruita all’inizio del ’900 in pietra bianca, cinque piani di 500 metri quadrati l’uno, all’interno una piscina in stile romano vegliata da due sfingi di bronzo (commissionate da Napoleone per Giuseppina). Al quartiere privato si accede tramite due porte in ferro battuto un tempo appartenute a Richard Nixon: Guccione amava ricevere gli ospiti al primo piano, uno stanzone che si sdoppia in sala da ballo, con candelabri di cristallo veneziano sul soffitto e pelli di capra islandese per tappeto. In anticamera, un pavimento a mosaico che raffigura la testa di Pompeo, disegnata da Guccione in persona (che prima di far l’editore tentò per anni la fortuna come pittore).