V. Aloisio, Salute di Sorrisi e canzoni, n.36 aprile 2002 pagg.64-65, 18 aprile 2002
Il jet lag. Esiste davvero il malessere da fuso orario? Non è solo un problema psicologico. In effetti, il jet lag (cioè il disagio provocato dai lunghi spostamenti in aereo) porta irrequietezza, irritabilità e nervosismo, tutti fastidi di natura psicologica
Il jet lag. Esiste davvero il malessere da fuso orario? Non è solo un problema psicologico. In effetti, il jet lag (cioè il disagio provocato dai lunghi spostamenti in aereo) porta irrequietezza, irritabilità e nervosismo, tutti fastidi di natura psicologica. Ma altri sintomi (stanchezza, sensazione di freddo o stitichezza) sono di tipo fisiologico. Ecco perché certe grandi società Usa proibiscono ai loro dirigenti di concludere affari prima che siano trascorse 24 ore dall’arrivo. Si avverte di più se si viaggia da Ovest a Est. Viaggiare verso Est equivale a «correre all’indietro» nel tempo. Ciò, per il corpo, può rappresentare un problema: è costretto infatti a ripercorrere a ritroso i ritmi del suo metabolismo, che sono sì elastici, ma fino a un certo punto. Qualche disagio si avverte comunque anche quando si va verso Ovest: il «rischio» maggiore è di addormentarsi durante la cena. In un paio di giorni, però, tutto torna alla normalità. E’ falso che la melatonina non serve a nulla. piuttosto un valido aiuto per rimettere a posto le lancette dell’orologio biologico. Si tratta di una sostanza naturale che restituisce equilibrio al ritmo sonno-veglia. In molti Paesi viene venduta come prodotto da banco, ma in Italia serve la ricetta medica. Se si arriva di giorno, meglio non andare subito a dormire. Soprattutto se si viaggia verso Occidente è bene sforzarsi un po’ ed evitare di andare a letto appena arrivati a destinazione. Se, ad esempio, arrivate in mattinata o nel primo pomeriggio, aspettate che faccia sera per infilarvi tra le lenzuola. In questo modo aiuterete l’organismo a integrarsi con gli orari della località in cui siete arrivati. E’ falso che viene solo a chi fa lunghi viaggi. In realtà i fastidi legati al jet lag possono manifestarsi anche dopo voli di media durata (4/6 ore). Ovviamente si tratta di disturbi di lieve entità, che colpiscono soprattutto chi non è abituato a viaggiare spesso e che, quindi, avverte più intensamente il cambio di fuso orario. Col passare del tempo, può provocare problemi di salute. Gli esperti sottolineano però che i più esposti a questo rischio sono le persone che viaggiano spesso in aereo e attraversano fino a 13-14 fusi orari (per esempio piloti e hostess). In questi casi si rischia l’alienazione, cioè il distacco dalla realtà, che può portare alla depressione. Un po’ di stretching può essere d’aiuto. Durante il viaggio, specialmente se lungo, la muscolatura tende a contrarsi a causa della tensione. quindi sempre consigliabile fare qualche esercizio di stretching, soprattutto per le gambe, che aiutano a sciogliere i muscoli. Non è vero che fare attenzione al cibo è inutile. Durante il volo evitate di bere alcolici, tè e caffè. Per abituarsi al nuovo orario, è meglio mangiare in modo leggero, in modo da non sovraccaricare l’organismo già provato dal viaggio. Infine, se ci riuscite, limitate anche le sigarette. Consulenza di Giampiero Ciappina psicologo clinico a Roma.