La Macchina del Tempo Maggio 2002, 19 aprile 2002
Una falange umana fa diventare più vecchi i sardi Nel mondo dell’archeologia anche un piccolo ritrovamento, apparentemente insignificante, può porre grandi interrogativi e invitarci a riscrivere migliaia di anni di storia o, come in questo caso, di preistoria
Una falange umana fa diventare più vecchi i sardi Nel mondo dell’archeologia anche un piccolo ritrovamento, apparentemente insignificante, può porre grandi interrogativi e invitarci a riscrivere migliaia di anni di storia o, come in questo caso, di preistoria. Un gruppo di speleologi, nel corso di un’esplorazione in una grotta del sassarese, ha individuato un minuscolo frammento di falange umana, che, secondo studiosi delle università di Sassari e di Liegi, permetterebbe di retrodatare di quasi 250mila anni la presenza dell’uomo nell’isola (finora non si credeva anteriore a settemila anni fa). Il segreto è stato conservato gelosamente dalla grotta di Nurighe, in cui scorreva un torrente sotterraneo. Questo rivo, nella fase finale del Pleistocene medio, raccolse resti ossei di piccoli animali. La falange apparterrebbe a una delle varie forme di pre-sapiens allora presenti nell’area del Mediterraneo. Gli studiosi si interrogano sul modo in cui questo antico cacciatore preistorico abbia potuto raggiungere l’isola. Si può ipotizzare una migrazione in una fase di abbassamento del livello dei mari (durante una fase fredda del periodo glaciale) che avrebbe visto l’emersione di una serie di piccole isole tra la Toscana e la Corsica. Ma in quella remota fase del Paleolitico gli uomini sapevano già navigare? necessario attendere altre scoperte per poter dare una sicura risposta a questa domanda.