La Macchina del Tempo Maggio 2002, 19 aprile 2002
C’è un tizio che vende pezzi di Luna a 15 dollari e 99 centesimi A Rio Vista, in California, Dennis Hope vende appezzamenti di terreno sulla Luna per quindici dollari e 99, più uno e 16 di tassa e dieci dollari per la spedizione del materiale
C’è un tizio che vende pezzi di Luna a 15 dollari e 99 centesimi
A Rio Vista, in California, Dennis Hope vende appezzamenti di terreno sulla Luna per quindici dollari e 99, più uno e 16 di tassa e dieci dollari per la spedizione del materiale. Un trattato internazionale del 1967 dice che nessun governo può possedere suolo lunare o minerali del satellite. A chi glielo fa notare, Hope risponde: «Lo so. Ma io non sono un governo e il trattato non parla dei privati cittadini». Replica di Virgiliu Pop, esperto di legislazione spaziale all’Università di Glasgow: «Non si può possedere suolo senza concessione statale. E lo stato che ne rilasciasse una, violerebbe il trattato del ’67». Per gli esperti, comunque, c’è un problema relativo alla legislazione spaziale, assolutamente superata. Un altro trattato, più stringente di quello del ’67, lo hanno varato nel 1979 le Nazioni Unite. Ma lo hanno ratificato solo nove paesi: Australia, Austria, Cile, Messico, Marocco, Olanda, Pakistan, Filippine e Uruguay (nessuno dei quali ha un programma spaziale). Hope non sarebbe l’unico padrone della Luna. In Germania un tale Martin Jürgens dice che la sua famiglia possiede la Luna dal 15 luglio 1776, quando l’imperatore di Prussia Federico il Grande la donò a un suo avo in cambio di servizi resi.