Macchina del Tempo Anno 3 n.5 maggio 2002, 5 maggio 2002
Dietro l’apparente paradosso della penna c’è una struttura geniale, ideata dalla natura nel corso di milioni di anni di evoluzione
Dietro l’apparente paradosso della penna c’è una struttura geniale, ideata dalla natura nel corso di milioni di anni di evoluzione. Dal punto di vista chimico la penna è molto semplice, composta com’è da una sola proteina, la cheratina, la stessa sostanza che forma i capelli e i peli. La struttura della penna è semplice: c’è un lungo stelo centrale, il rachide, da cui partono le barbe, degli steli secondari un po’ più piccoli; a loro volta dalle barbe partono le barbule, filamenti ancora più sottili, che all’estremità possono avere degli uncini oppure no. Nel primo caso si hanno le penne, che formano il rivestimento più esterno dell’animale e sono usate per volare, nell’altro le semipiume, più piccole e morbide, che compongono uno strato isolante termico. Le penne sono spesso colorate: se hanno colori neutri aiutano l’animale a camuffarsi nell’ambiente, se sono vivaci attirano il partner durante il corteggiamento. I piccioni maschi, per esempio, sono più colorati delle femmine, iridescenti, verdi e porpora intorno al collo. Tra questi uccelli cittadini esistono anche individui albini, che sono completamente bianchi: le cosiddette colombe.