di Marxiano Melotti - Macchina del tempo anno 3 n.5 maggio 2002, 5 maggio 2002
Le nostre fonti su Cleopatra sono di fatto principalmente romane o riconducibili alla cultura romana
Le nostre fonti su Cleopatra sono di fatto principalmente romane o riconducibili alla cultura romana. Non è un caso quindi che la libertà di questa donna, divenuta regina a quindici anni e transitata in vari letti di mariti e di amanti, tra cui fratelli di sangue e generali romani, sia stata molto chiacchierata. Cleopatra rappresentava esattamente il contrario del modello ideale di donna romana: non solo dominava, ma addirittura dominava i dominatori, condottieri come Cesare e Antonio, che per Roma avevano conquistato o stavano conquistando un impero. Non era tanto la supposta dissolutezza della regina a spaventare i romani (l’antropologia insegna che gli stranieri sono spesso rappresentati come ”diversi” e ”pericolosi”), ma il fatto che questa donna era riuscita a entrare nei maschilissimi meccanismi del potere romano. I suoi amori rischiavano di compromettere l’unità e la sicurezza dello Stato. Questa almeno era la voce che la propaganda di Ottaviano diffondeva per Roma per screditare, agli occhi del Senato e dei cittadini, Marco Antonio, che stava consolidando un potere che preoccupava il futuro imperatore.