Maria Rosa Patisso - Macchina del Tempo anno 3 n.5 maggio 2002, 5 maggio 2002
Nel 1223, a Pisa, l’imperatore Federico II di Svevia assiste a un singolare torneo. Gli sfidanti sono i più insigni matematici dell’epoca e le armi sono carta, penna e pallottoliere
Nel 1223, a Pisa, l’imperatore Federico II di Svevia assiste a un singolare torneo. Gli sfidanti sono i più insigni matematici dell’epoca e le armi sono carta, penna e pallottoliere. La gara consiste nel risolvere, nel minore tempo possibile, un problema matematico: «quante coppie di conigli si ottengono in un anno a partire da una sola coppia, supponendo che ogni coppia dia alla luce un’altra coppia ogni mese e che ogni coppia di conigli sia in grado di riprodursi a partire dal secondo mese di vita?». Enunciato semplice, soluzione che ha fatto la storia della matematica e che venne data in un battibaleno: il vincitore risultò Leonardo Pisano, noto con il nome di Fibonacci (Fillio Bonacci). Rispose così presto che gli sfidanti sospettarono un trucco. La soluzione di Fibonacci è semplice ed elegante: il numero totale di coppie generate alla fine di ogni mese si ottiene sommando il numero delle coppie presenti nei due mesi che lo precedono: 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34... . Alla fine dell’anno nella conigliera ci saranno 233 coppie di conigli. Questa successione infinita di numeri è nota ancora oggi come ”serie di Fibonacci”, la prima successione ricorsiva (in cui ogni numero può essere calcolato in funzione dei precedenti) della storia della matematica.