Maria Rosa Patisso - Macchina del Tempo anno 3 n.5 maggio 2002, 5 maggio 2002
Un numero che pare un soffio di vento Leonardo Pisano nacque a Pisa nel 1170. Il padre Guglielmo lavorava alla dogana del porto di Bugia, in Algeria, un posto pieno di pisano che facevano affari
Un numero che pare un soffio di vento Leonardo Pisano nacque a Pisa nel 1170. Il padre Guglielmo lavorava alla dogana del porto di Bugia, in Algeria, un posto pieno di pisano che facevano affari. Guglielmo voleva che il figlio facesse il mercante e così Leonardo bambino lo seguì a Bugia e imparò le tecniche di calcolo. Pochi anni dopo, eccolo fare il mercante in giro per il mondo: Grecia, Egitto e soprattutto Siria. Qui la svolta: studia sul serio matematica e scienze e impara il sistema numerico arabo, ancora sconosciuto in Italia. Attorno al 1200 torna definitivamente a Pisa e scrive un trattato colossale, il Liber abaci, compendio di tutte le conoscenze algebriche e matematiche del tempo e contributo enorme allo sviluppo della cultura scientifica dell’Occidente. E’ grazie a questo libro che l’Europa scopre la numerazione araba, quella che ancora adoperiamo e soprattutto lo zero, la decima figura «che gli arabi chiamano zefiro», numero vuoto come un soffio di vento. I calcoli divennero molto più veloci, i commerci si fecero più semplici, tramontò per sempre il laborioso sistema numerico latino. La fama di Fibonacci a Pisa era ormai alle stelle. Durante il suo soggiorno in città Federico II, uomo di grande cultura e appassionato di matematica e scienze, lo accolse fastosamente a corte e divenne poi uno dei suoi più grandi estimatori e protettori.