Maria Rosa Patisso - Macchina del Tempo anno 3 n.5 maggio 2002, 5 maggio 2002
I sistemisti della roulette conoscono benissimo la sequenza di Fibonacci che al tavolo verde viene piuttosto chiamata ”montante”
I sistemisti della roulette conoscono benissimo la sequenza di Fibonacci che al tavolo verde viene piuttosto chiamata ”montante”. Qual è il modo di adoperarla con profitto? Semplice: si punta una fiche sul rosso e se si perde se ne punta un’altra e se si perde se ne puntano due, poi (continuando a perdere) tre, cinque, otto e così via seguendo la celebre sequenza. Come se si salisse una scala fatta di gradini segnati con i numeri di Fibonacci. Appena si vince si ricomincia a scendere: quando si incassano finalmente (per restare al nostro esempio) tredici fiches, bisogna continuare puntandone otto e, se si vince, continuare a scendere scommettendone cinque e così via fino a tornare al primo gradino. Qual è il vantaggio di questo sistema? Questo: supponiamo di giocare dieci colpi, di perdere i primi cinque e di vincere i secondi cinque. Se si applica lo stesso metodo dei gradini descritto sopra alla scala dei numeri naturali (1, 2, 3, 4, 5: alla roulette questa si chiama ”montante d’Alembert”) al decimo colpo si saranno vinte 5 fiches e se ne saranno impegnate complessivamente 35. Se si gioca con Fibonacci, al decimo colpo le fiches vinte saranno 7 e quelle impegnate 31. Il vantaggio per Fibonacci aumenta col numero dei colpi. Consigliamo, naturalmente, molta prudenza...