Adelaide Robert-Geraudel e Giusy Cinardi - Macchina del Tempo Maggio 2002, 20 aprile 2002
La lepre variabile, che diventa bianca con l’arrivo dell’inverno Alcuni mammiferi sono capaci di cambiare aspetto solo a ogni cambio di stagione, per adeguarsi ai diversi colori del paesaggio
La lepre variabile, che diventa bianca con l’arrivo dell’inverno Alcuni mammiferi sono capaci di cambiare aspetto solo a ogni cambio di stagione, per adeguarsi ai diversi colori del paesaggio. La lepre variabile (Lepus timidus), più piccola delle lepre comune, le orecchie più corte e la coda senza la caratteristica punta nera, zampe larghe e pelose che le permettono di camminare anche sulla neve, vive ad altitudini più elevate degli altri esemplari. D’estate la sua pelliccia è grigio-bruna, colore adatto a nascondersi nei boschi e a sfuggire i suoi nemici (in particolare l’aquila reale). In ottobre c’è la muta: la livrea, da grigia, si uniforma al paesaggio innevato diventando candida (solo la punta delle orecchie rimane nera). Danilo Mainardi: « la durata del giorno che influisce sul cambiamento: quando le giornate si accorciano, come succede in inverno, l’organismo produce meno melanina, la pigmentazione dei peli diminuisce e la pelliccia diventa bianca». Altri animali che usano uno stratagemma simile, i bruchi della farfalla notturna del Sud Ovest degli Stati Uniti (Nemoria arizoria), che sono capaci di trasformarsi nel cibo di cui si nutrono: fiori in primavera, foglie d’estate.