Adelaide Robert-Geraudel e Giusy Cinardi - Macchina del Tempo Maggio 2002, 20 aprile 2002
Pesci che si fingono meduse, uccelli che sembrano rami: ogni animale ha i suoi trucchi. Il dono del mimetismo non è solo una questione genetica
Pesci che si fingono meduse, uccelli che sembrano rami: ogni animale ha i suoi trucchi. Il dono del mimetismo non è solo una questione genetica. Alcuni esemplari, sebbene non siano in grado di cambiar colore a seconda del paesaggio, inventano altri stratagemmi. Certi pesci, ad esempio il Melanostigma, si difendono da eventuali minacce ripiegandosi su sé stessi in forma d’anello e restandosene sospesi nell’acqua come le meduse (disdegnate dalla maggior parte dei predatori per via dei tentacoli urticanti e dello scarso valore nutrizionale). Il Podargus strigoides, uccello delle foreste australiane dalle piume striate di grigio e dal becco ricurvo, di notte mangia insetti, scorpioni, lumache, ranocchie, di giorno è capace di stare immobile per ore appiattito su un tronco, il becco levato verso l’alto, per imitare il ramo spezzato di un albero. Una poiana del continente americano (Buteo albonotatus), invece, vola in compagnia degli avvoltoi, ai quali somiglia nel colore e nella forma delle ali. Gli avvoltoi la lasciano stare, perché non mangiano i loro simili. E le poiane imbrogliano le loro prede che si accorgono troppo tardi del trucco.