Adelaide Robert-Geraudel e Giusy Cinardi - Macchina del Tempo Maggio 2002, 20 aprile 2002
Il Mimo poliglotta che canta per non restare scapolo. Il Tordo Beffeggiatore (Mimus Polyglottus), uccellino dalla lunga coda, non solo riesce a riprodurre il canto di altri uccelli, ma addirittura imita il gracidio delle rane, il frinire dei grilli e il rumore del treno
Il Mimo poliglotta che canta per non restare scapolo. Il Tordo Beffeggiatore (Mimus Polyglottus), uccellino dalla lunga coda, non solo riesce a riprodurre il canto di altri uccelli, ma addirittura imita il gracidio delle rane, il frinire dei grilli e il rumore del treno. Il motivo per cui quest’animale, che vive prevalentemente in America, ripete anche dodici volte di seguito la stessa strofa col verso di un altro animale, non è ben chiaro. Alcuni studiosi ritengono si tratti di una strategia per tenere lontani gli uccelli che seguono la sua stessa dieta, in modo da avere campo libero nella caccia. Altri sono convinti che sia una tecnica di corteggiamento. Pare che la femmina di tordo, infatti, sia portata a scegliere il maschio che canta meglio, tant’è vero che gli scapoli cantano di più, anche di notte, e così pure i vedovi.