Adelaide Robert-Geraudel e Giusy Cinardi - Macchina del Tempo Maggio 2002, 20 aprile 2002
Abbott Handerson Thayer, pittore americano vissuto alla fine dell’Ottocento, osservò per anni affascinato il modo in cui la natura aiuta alcuni animali «cancellando i contrasti di ombra e luce»: «Spesso una pelliccia maculata o un piumaggio multicolore servono a sfumare i contorni, rendendo le sagome molto meno visibili»
Abbott Handerson Thayer, pittore americano vissuto alla fine dell’Ottocento, osservò per anni affascinato il modo in cui la natura aiuta alcuni animali «cancellando i contrasti di ombra e luce»: «Spesso una pelliccia maculata o un piumaggio multicolore servono a sfumare i contorni, rendendo le sagome molto meno visibili». Da qui il termine di mimetizzazione disruptive (’di disgregazione”), un effetto ottico che fa sì che da lontano l’occhio non riesca a mettere a fuoco una forma precisa e ben delineata. Chiari i vantaggi: assalti a sorpresa, difesa dagli attacchi, mimetizzazione completa. Sfruttano la mimetizzazione disruptive giaguari, leopardi e alcuni tipi di serpenti. Ma anche molti pesci che nuotano in superficie (come gli squali) o alcuni uccelli marini (ad esempio i pinguini) hanno il corpo bicolore: chiaro sulla pancia, nero o blu sulla schiena. Dall’alto si confondono col colore scuro delle profondità dell’oceano, dal fondo marino, grazie al ventre bianco spariscono contro la superficie illuminata dal sole. Chi non ha la fortuna di poter contare sui colori della nascita, rimedia da sé: ecco allora i ”granchietti decoratori”, o le granceole, crostacei che si ricoprono completamente di alghe o di coralli molli per confondersi col fondo sabbioso. Le osservazioni di Thayer riscossero un tale successo, che negli anni della Prima Guerra Mondiale sia gli Alleati che i tedeschi decisero di sfruttarle per camuffare soldati e materiale bellico: nacquero così le prime tute mimetiche. Non solo: la Marina britannica dipinse l’esterno delle navi di bianco e azzurro pallido perché si confondessero col cielo e il mare. L’espediente riuscì talmente bene che la Broke, prima nave da guerra inglese colorata, fu speronata due volte da altri vascelli della Royal Navy.