Alessandro Casale - Macchina del Tempo anno 3 n.5 maggio 2002, 5 maggio 2002
Un modo antico e sempre valido per valutare la lana è quello di tirare un batuffolo tra le dita. Questo semplice gesto è sufficiente a capire se si tratta di lana tenera o robusta e se la lunghezza delle fibre è sufficiente o no
Un modo antico e sempre valido per valutare la lana è quello di tirare un batuffolo tra le dita. Questo semplice gesto è sufficiente a capire se si tratta di lana tenera o robusta e se la lunghezza delle fibre è sufficiente o no. Le macchine misurano anche la lunghezza delle fibre e ne indicano la resistenza. importante, ad esempio, sapere se una fibra, sottoposta a trazione, si spezzerà nel mezzo o di lato: questo è uno degli elementi chiave per determinare il valore del vello. Oppure se il diametro della fibra è tondo, ellittico od ovoidale. Un altro aspetto importante è la pulizia. La lana è composta da cheratina ed è coperta da uno strato di grasso: la lanolina. Il vello può essere sporcato in mille modi, soprattutto da forasacchi. Ancora più grave è la presenza di parassiti che, assieme alle malattie cutanee, possono ridurre a zero il valore della lana. Con le operazioni di lavaggio la lana perde in media il 35 per cento del suo peso. Dopo la tosa e la pulitura si passa alla filatura. Le fibre vengono disposte parallelamente e poi ritorte, in modo da ottenere un unico filo della lunghezza desiderata. Un filo è tanto più sottile e robusto, quanto più sottili e robuste erano le fibre con cui è stato fabbricato.