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 2002  aprile 20 Sabato calendario

Wilbur Wright nacque nel 1867, Orville quattro anni dopo [1871]. Il loro padre, Milton, era un uomo di chiesa

Wilbur Wright nacque nel 1867, Orville quattro anni dopo [1871]. Il loro padre, Milton, era un uomo di chiesa. La madre Susan li lasciava giocare con gli attrezzi che il papà teneva in garage. La loro famiglia contava anche due fratelli più vecchi ed una sorella più giovane. Nel 1989 i due fratelli pubblicano un piccolo giornale, il ”West Side News”, poi, nel 1892, cominciano a costruire biciclette. La loro piccola azienda ne fa di tre tipi: la Van Cleve, la St. Clair e la Wright Special. I soldi non mancano: le bici sono un ottimo business. Tranquilli uomini d’affari di Dayton, nell’Ohio, hanno una vera passione per la meccanica. Nel 1899 i due fratelli cominciano a raccogliere materiale sulla possibilità di far volare qualcosa di «più pesante dell’aria». Sono solo costruttori di biciclette, ma hanno un approccio decisamente scientifico: costruiscono aquiloni, poi passano agli alianti, con cui si lanciano da un’altura, e infine arrivano al motore. I fratelli Wright non volarono mai assieme, ad eccezione di una sola volta per dare una dimostrazione a loro padre. Sapendo che sarebbero potuti morire in un incidente, fecero in modo che almeno uno dei due potesse portare avanti il lavoro. Wilbur prese il tifo e se ne andò a 45 anni. Ad accelerare la sua fine forse fu anche l’amarezza causatagli da chi metteva in dubbio il fatto che il loro fosse stato effettivamente il primo aereo. Per tutelare i loro diritti, i Wright furono costretti ad affrontare numerose battaglie legali. Quella sulla paternità del concetto di piegatura delle ali per controllare il velivolo (gli alettoni degli aerei moderni), ad esempio: durò molti anni e costò 150.000 dollari dell’epoca. Il tribunale, infine, riconobbe ai due fratelli la proprietà dell’invenzione. Orville morì nel 1947. Nel 1927, appena un mese dopo la sua storica traversata dell’Atlantico, Charles Lindbergh atterrò nel campo di volo Wright di Dayton. L’aviatore volle rendere così omaggio a chi aveva reso possibile il volo umano.