Claudio Franceschi Professore ordinario di Immunologia, Universit di Bologna Direttore Scientifico dellíI.N.R.C.A., Ancona - Macchina del tempo anno 3 n.5 maggio 2002, 5 maggio 2002
Il sesso e la riproduzione costituiscono un aspetto fondamentale della vita: i nostri corpi sono stati modellati dall’evoluzione in larga misura proprio per favorire la riproduzione della specie, l’obiettivo numero uno dei viventi
Il sesso e la riproduzione costituiscono un aspetto fondamentale della vita: i nostri corpi sono stati modellati dall’evoluzione in larga misura proprio per favorire la riproduzione della specie, l’obiettivo numero uno dei viventi. C’è un rapporto tra lunghezza della vita da una parte e sessualità e riproduzione dall’altra? Per molto tempo questo rapporto non è stato neppure sospettato anche se oggi sappiamo che c’è ed è molto profondo. L’importanza della sessualità è confermata dal fatto che le donne sono molto più longeve degli uomini. L’aspettativa di vita delle donne è di 5-7 anni superiore a quella degli uomini in tutti i paesi sviluppati. Inoltre, per ogni centenario maschio ci sono da 4 a 5 centenarie femmine. Queste differenze sono sicuramente dovute a fattori ambientali e culturali ma anche a fattori biologici e genetici. Le donne hanno avuto e spesso hanno ancora oggi uno stile di vita più sano riguardo al fumo e all’alimentazione, consumano meno alcol, sono più coscienziose e meno aggressive e sono state escluse da lavori particolarmente pesanti e dalla partecipazione diretta alle guerre. Inoltre questa maggiore longevità delle donne può essere spiegata dalle differenze ormonali tra uomini e donne, legate alla capacità riproduttiva di queste ultime e al relativo effetto protettivo degli estrogeni su alcune malattie, comprese quelle vascolari e neurodegenerative. Nei nostri studi sulla componente genetica della longevità abbiamo individuato numerosi geni correlati alla lunghezza della vita ed abbiamo osservato che è soprattutto negli uomini che si può mettere in evidenza questa componente genetica della longevità, come se gli uomini per diventare longevi e centenari si ”appoggiassero” di più sui fattori genetici rispetto alle donne per le quali i fattori ambientali e ormonali potrebbero essere più importanti. Inoltre le donne hanno due cromosomi sessuali chiamati cromosomi X mentre gli uomini ne hanno uno solo essendo l’altro il cromosoma Y. Questa situazione può conferire alla donna un vantaggio biologico in quanto nei due cromosomi X ci possono essere varianti diverse dello stesso gene che aumentano la variabilità biologica e la capacità di adattamento all’ambiente. Claudio Franceschi Professore ordinario di Immunologia, Università di Bologna Direttore Scientifico dell’I.N.R.C.A., Ancona