Antonio di Pierro - Il sacco diRoma (mondadori), 20 aprile 2002
Rullano i tamburi. Eccoli di là dal Tevere (Mattina da Mezzanotte all’Una). Rullano i tamburi e i soldati dell’esercito imperiale di Carlo V, in cima al Gianicolo, cominciano a disporsi nei punti di raccolta
Rullano i tamburi. Eccoli di là dal Tevere (Mattina da Mezzanotte all’Una). Rullano i tamburi e i soldati dell’esercito imperiale di Carlo V, in cima al Gianicolo, cominciano a disporsi nei punti di raccolta. Sono trentamila spagnoli, italiani e tedeschi, i terribili lanzichenecchi. Vogliono attaccare Roma, conquistarla, saccheggiarla. Li guida un abile generale, il duca Carlo III di Borbone. Sono arrivati sulla collina tra i rioni Borgo e Trastevere dopo aver attraversato, con una marcia forzata di alcuni mesi, un’Italia flagellata da guerre e carestie. Pieni di rabbia per la fame e per la paga che non viene distribuita da settimane, vogliono le enormi ricchezze che si favoleggia siano custodite nella cittadella papale governata da Clemente VII e nei palazzi dei cardinali e dei baroni dell’Urbe. A Roma vivono 55.035 abitanti. Le case sono 9.285 distribuite in quattordici rioni, due sulla riva destra del Tevere, dodici sulla sinistra.