23 aprile 2002
Fedele Rocco, di anni 51. Calabrese, becchino al camposanto di Cavoretto, Torino, viveva nella casetta del custode e aveva deciso di sposare la sua fidanzata Ellaine, 33 anni, brasiliana
Fedele Rocco, di anni 51. Calabrese, becchino al camposanto di Cavoretto, Torino, viveva nella casetta del custode e aveva deciso di sposare la sua fidanzata Ellaine, 33 anni, brasiliana. L’altra mattina ebbe l’ennesima discussione al telefono con La Cava Armando, 54 anni, baffoni folti, ex saldatore, assunto da un mese per la manutenzione delle tombe, poco desideroso di cambiar lampadine ai lumi votivi, più propenso a starsene seduto alla scrivania. Questa volta costui si era dimenticato di consegnare le chiavi del cimitero prima di andarsene a casa. Il Fedele lo obbligò a tornare indietro e ridargliele. Furioso per l’ennesima pretesa, il La Cava arrivò con una pistola. Sbraitò per un po’ contro il Fedele e alla fine gli sparò per due volte. Una al braccio destro l’altra alla nuca. Il cadavere rimase sul selciato del piazzale d’ingresso, sfiorato dai petali viola dei glicini. Alla fine di una strada tortuosa e stretta sulla collina di Cavoretto, tra il cancello con la scritta ”Pax” e la cassetta per imbucare ”proposte e suggerimenti”, sormontata dal pelouche di una scimmia che suona due tamburi.