varie, 23 aprile 2002
Felicita Chiambretti (al ”Giorno”) a proposito del figlio Piero: "E’ sempre stato un gran testone nel senso che, già nelle foto da bambino, aveva un capoccione più grande del corpo
Felicita Chiambretti (al ”Giorno”) a proposito del figlio Piero: "E’ sempre stato un gran testone nel senso che, già nelle foto da bambino, aveva un capoccione più grande del corpo. A quatto anni imitava le gemelle Kessler e Gino Bramieri. Era un patito di Rita Pavone. Si vestiva da sceicco bianco. Voleva diventare Alighiero Noschese e piangeva tutti gli anni davanti alla televisione quando il suo biglietto della lotteria non vinceva. A dieci anni, con una lettera 32, cominciò a scrivere un romanzo giallo. A scuola però non si è mai applicato. La prima elementate l’ha fatta in una scuola torinese gestita da suore francesi. La madre superiora voleva che ogni mattina gli alunni si togliessero il cappellino e le facessero un inchino. Piero si dimenticava o si rifiutava, finiva sempre dietro alla lavagna".