26 aprile 2002
Tags : Giovanni Boscolo
Boscolo Giovanni
• . «Se lo chiami mago si offende: ”Io sono un meteoterapeuta”. Uno che cura il tempo, una scienza. E se anche in paese, a Chioggia, questo signore sulla cinquantina, con il codino di capelli ricci e il volto scavato, l’orecchino e i vestiti casual dei giovani, tutti lo guardano con benevolenza, a Jesolo invece lo hanno preso sul serio. Eccome, visto che gli pagano 1500 euro a prestazione: quattro Capodanni e due Pasque con sole e cieli stellati, mai sbagliato un colpo, che era quello che voleva la giunta guidata da Renato Martin, leghista sui generis e amico di Jörg Haider. L’assessore al Turismo Francesco Calzavara, responsabile dell’ingaggio del meteoterapeuta, mantiene il classico atteggiamento degli italiani: non è vero ma ci credo. E produce anche la controprova: ”Pensi che l’anno scorso, per ragioni di bilancio, a Pasqua abbiamo dovuto tagliarlo. Ci crede? Sono stati giorni di freddo e pioggia”. Un po’ magico Giovanni Boscolo ”Panzin” deve dunque esserlo. Come tutti chioggiotti che si chiamano Boscolo, per pagine intere dell’elenco telefonico, possiede un soprannome di famiglia, ”Panzin” appunto, depositato all’anagrafe. Gironzola per il litorale di Sottomarina, non ha orari. ”Mio fratello è fatto a modo suo”, ammette la sorella, che ha l’aria di tenere le redini della casa. Il padre butta là: ”A casa lo potrà trovare questa sera. Alle 11”. Non ha telefonini, con il Comune di Jesolo si fa vivo lui. ”Quasi ogni settimana”, dice l’assessore. Cerca di vendere i suoi servizi per l’estate, per aumentare il budget e trasformare l’’una tantum” in mestiere; ma per ora il Comune da questo orecchio non ci sente: d’estate il caldo va da sé. Il primo test è stato nel Capodanno fra il ’98 e il ’99. Allora pagavano gli albergatori, quasi per scherzo. E’ andata bene, sono andati avanti, andranno avanti ancora. Ma qual è il trucco? ”Non c’è trucco - sbotta lui - sono esperimenti”. Panzin assicura di poter interferire sul movimento di particolari energie, che vengono imprigionate in uno speciale osservatorio chiamato ”gabbia di Faraday”, per modificare di conseguenza le condizioni climatiche. Michael Faraday è il fisico inglese che agli inizi dell’Ottocento scoprì il fenomeno dell’induzione elettromagnetica ed enunciò le leggi dell’elettrolisi che portano il suo nome. Boscolo Panzin sostiene di poter stimolare e controllare il flusso del vento, aumentare o diminuire la solarizzazione a seconda delle esigenze, siano esse stato di allerta per l’arrivo di calamità naturali, oppure semplici campagne per favorire il turismo. Il suo sforzo consiste nell’utilizzare una parte del cervello per produrre onde elettromagnetiche in grado di agire sulla pressione atmosferica: lui, insomma, alzerebbe la pressione come se avesse nelle onde cerebrali una specie di anticiclone delle Azzorre. Mette in moto la sua forza telepatica e se ne serve per sfruttare le energie e i campi magnetici che percorrono la Terra, cambiando il corso alla meteorologia. Poteri speciali che suscitano grande scetticismo, come ovvio: ”Gli enti che potrebbero attestare la mia scienza si sono rifiutati di mettermi alla prova”, si lamenta lui. In Italia, dunque, si disinteressano, ma in America no: sembra che questa scienza venga riconosciuta e che molti Panzin americani siano utilizzati per la gestione dei raccolti in agricoltura. ”Sono meccanismi complessi, studiati anche dall’Onu”, sostiene. Lui, del resto, i risultati della sua meteoroterapia li ha dimostrati sul campo. Adesso spetta al mondo scientifico utilizzarli» (Mario Lollo, ”La Stampa” 8/4/2002).