Varie, 26 aprile 2002
DE ANDRÉ Cristiano
DE ANDRÉ Cristiano Genova 29 dicembre 1962. Figlio di Fabrizio. Cantautore • «Eternamente (e crudelmente) confrontato con la figura paterna, timido per natura, attento prima di tutto alla serenità della famiglia, padre di quattro figli e fanatico di pesca al traino» (Giacomo Pellicciotti, ”la Repubblica” 12/4/2002) • Arrestato il 9 luglio 2006. «Lo hanno arrestato così com’era. Nudo. E così anche la sua amica, che prima di rientrare in camera aveva vagato, senza un vestito, nei giardini del centro di Santa Margherita Ligure. Cristiano De André, 44 anni, cantautore come il padre, il grande Fabrizio, è finito in camera di sicurezza con le accuse di resistenza, lesioni e minacce a pubblico ufficiale. Prima delle manette, infatti, insieme alla donna, s’è scagliato contro i militari, ferendoli. La coppia era arrivata nella notte di sabato all’albergo Tigullio et Milan, un tre stelle che si affaccia su viale Rainusso, porta d’ingresso della città ligure, e si era chiusa in camera. Ieri mattina, una lite. Piuttosto rumorosa. L’amica dell’artista, Clara Lafitte, spagnola, 34 anni (come la prima moglie di Cristiano), ha lasciato la stanza in stato confusionale, visibilmente alterato. Era nuda. Alcuni passanti l’hanno vista aggirarsi nei giardini prospicienti l’hotel, intitolati al ”Flauto Magico”, l’ultima opera di Mozart, e hanno avvertito i carabinieri. Nel frattempo, la donna è rientrata. S’è richiusa la porta della camera alle spalle. I militari hanno bussato, ma non è stato loro aperto. Al che, si sono fatti consegnare dal personale dell’albergo un passpartout e sono entrati. Clara Lafitte era senza vestiti, Cristiano anche. Entrambi molto alterati, forse ubriachi. C’è stata una colluttazione, alla fine cantante ed amica sono stati immobilizzati. scattato l’arresto. Resistenza, lesioni (i militari sono stati visitati dai medici del pronto soccorso di Lavagna e dimessi con una prognosi di dieci giorni), minacce. ”Non abbiamo fatto nulla di male”, ha detto De André. Cantante e amica sono stati accompagnati in ospedale, per un controllo, e quindi nella caserma dell’Arma, che ha sede poco lontano dal Tigullio et Milan, in una traversa del viale. Sono finiti, entrambi, in camera di sicurezza [...] Cristiano De André non è nuovo ad episodi del genere. Nel 2004, a Milano, aveva patteggiato una multa di 1520 euro (due mesi convertiti in pena pecuniaria) con l’accusa di lesioni nei confronti della convivente di allora, che avrebbe picchiato nel corso di un litigio (la vittima non aveva presentato querela e non si era inserita nella causa avviata d’ufficio). Chi lo conosce e gli vuol bene sa che non è mai stato un tipo tranquillo, con una pericolosa passione per gli stati alterati della coscienza. Atteggiamenti che, a detta di amici di famiglia, farebbero penare l’ultima compagna del padre, Dori Ghezzi, da sempre buona consigliera di Cristiano, insieme al quale ha avviato la Fondazione De Andrè. [...] Cristiano è nato dal matrimonio del cantautore con Enrica Rignon detta Puny, celebrato nel 1962; Dori ha iniziato la relazione con Fabrizio nel 1975; hanno dato alla luce Luvi, nel 1977; quest’ultima, cantante anche lei, oggi è compagna del figlio di Ivano Fossati. Un disagio, quello di Cristiano, dovuto forse - questo è il parere di molti - proprio al peso del cognome che porta. Un padre che è stato ed è sempre lì, oggi più che mai, come un fantasma irraggiungibile. Il figlio, che gli somiglia in modo impressionante, perfino nel modo di cantare, ha scelto la sua stessa strada. Poteva fare il professore, come il nonno, un nome a Genova, e invece no, s’è messo in gioco nel suo stesso campo. Ha fatto anche cose egregie, Cristiano. Ha studiato musica, ha cominciato a cantare per conto suo; i dischi; è anche arrivato secondo al Festival di Sanremo, nel ’93, con Dietro la porta, scritta insieme a Daniele Fossati; i tour con Fabrizio, da ottimo polistrumentista... Ma sempre all’ombra di un gigante» (Fabio Pozzo, ”La Stampa” 10/7/2006). «[...] ragazzo dalla voce quasi identica a quella del padre, Fabrizio, morto di tumore l’11 gennaio del 1999. Anche Cristiano scrive canzoni e musiche, partecipa agli ultimi concerti del padre, suona armonica a bocca e chitarra. Ma ha problemi da molto tempo, soprattutto con l’alcol. Prova a uscirne, si sposa con Carmen, un’altra donna spagnola, da lei ha tre figli, poi si lasciano e lui ha un altro figlio dalla nuova compagna italiana. Quando muore la madre Puny, lui la assiste negli ultimi giorni a Genova, dov’è nato. [...]» (Wanda Valli, ”la Repubblica” 10/7/2006). «[...] bambino che accompagnava il padre sognando un futuro da musicista, che con quel padre avaro nel riconoscergli talento aveva rotto i rapporti per poi riannodarli prima che Fabrizio morisse nel gennaio del 1999 [...]» (Erika Dellacasa, ”Corriere della Sera” 10/7/2006). «[...] Ragazzo di grande bellezza, Cristiano ha sempre sentito su di sé il peso della fama e lo schiacciamento della personalità paterna (’Non sei cattivo, sei proprio scemo!”, gli urlava con affetto il padre durante le prove nell’ultima tournée assieme nel 1998). Nato dalla burrascosa unione fra l’appena ventiduenne Fabrizio e l’avvenente ragazza della Genova bene Enrica Rignon detta Puni, Cristiano ha avuto una infanzia segnata dalla vita sregolata e conflittuale dei suoi genitori da un lato, e dall’amore sviscerato che avevano per lui i nonni paterni. Il padre lo trattava quasi sempre come un fratello, amico e un complice. Fabrizio il ruolo di padre non se lo sentiva proprio. I primi segni di fragilità già a vent’anni con problemi di droga e di alcool. Poi gli inizi di una carriera artistica collaborando con la ”matrigna” Dori Ghezzi, con il padre e poi con la sua band, i ”Tempi duri”. Giovanissimo ha un colpo di fulmine per una donna di origine spagnola Carmen De Cespedes dalla quale ha avuto tre figli [...] Poi varie avventure fino al fidanzamento con Sabrina La Rosa dalla quale è nata Alice [...] La morte della madre Puni Rignon, avvenuta nel 2004, ha aggravato la sua fragilità. Basta un solo bicchiere per fare di questo meraviglioso artista un violento che non conosce ragioni e che sembra entrato in una spirale maledetta proprio alla vigilia di un progetto di rilancio che lo vedeva interpretare dal vivo i capolavori del padre (Cristiano ”canta” De Andrè). Che non fu uno stinco di santo, ma, invecchiando scoprì il senso del limite. Cristiano De Andrè è molto più che un figlio d’arte: è un vero talento musicale. Diplomato in violino al conservatorio, ottimo cantante, domina una gamma vastissima di strumenti, da buzuki alle tastiere, dalle percussioni ai fiati» (Mario Luzzato Fegiz, ”Corriere della Sera” 10/7/2006).