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 2002  aprile 26 Venerdì calendario

Friedan Betty

• (Betty Naomi Goldstein) Peoria (Stati Uniti) 4 febbraio 1921, Washington (Stati Uniti) 4 febbraio 2006. Scrittrice, femminista storica, tra le fondatrici del Now (National Organization for Women), il più noto movimento femminista americano. Autrice di saggi dedicati alla condizione femminile, il più famoso: La mistica della femminilità (“liberal” 24/9/1998). «Una delle pioniere del femminismo moderno [...] famosa per avere pubblicato negli anni Sessanta uno dei testi fondamentali del movimento delle donne, La Mistica della Femminilità [...] Insieme a Kate Millet (e a Simone de Beauvoir in Francia) la Friedan veniva considerata una delle madri del femminismo che ha cambiato radicalmente le società americana ed europea del dopoguerra. Nel suo bestseller, pubblicato nel 1963, la Friedan spiegava che le aspirazioni femminili non dovevano limitarsi al matrimonio e ai bambini, e che si doveva “rifiutare la scelta imposta tra matrimonio e maternità, e l’esercizio di una professione”. Affermazioni che provocarono un vero e proprio shock (e una presa di coscienza femminile) nell’America del dopoguerra, quella del baby boom e della diffusione massiccia degli elettrodomestici. Nel 1966, Betty Friedan fondò - e divenne primo presidente - della National Organization for Women, l’Organizzazione Nazionale americana per le donne, difendendo posizioni allora molto radicali in materia di aborto, parità sessuale, pari opportunità sul lavoro e congedo parentale. Il suo femminismo è stato però spesso definito pragmatico, perché la Friedan ha sempre rifiutato qualsiasi estremismo, come atteggiamenti apertamente anti maschili o la decisione di bruciare i reggiseni, considerati allora dalle femministe più radicali come un simbolo anti libertà da distruggere. Nata [...] a Peoria nell’Illinois, la Friedan proviene da una famiglia ebraica del Midwest. Suo padre, Harry Goldstein, era un gioielliere, mentre sua madra Miriam aveva lasciato il suo lavoro di giornalista femminile per dedicarsi alla casa e alla famiglia, una scelta che probabilmente ha poi influenzato la giovane Betty, che iniziò la sua carriera di scrittura come cronista specializzata in problemi del lavoro a New York. Da giovane Betty aveva militato nella sinistra marxista, e questo in seguito spinse i suoi critici ad accusarla di voler introdurre nella società americana le teorie comuniste. Altri invece le rimproveravano un classismo di figlia della buona borghesia: gli appelli di Betty alle donne a realizzarsi nel lavoro non riguardavano certo le povere, o le ragazze di colore, costretta a faticare per guadagnarsi da vivere. Le polemiche hanno accompagnato questo personaggio esuberante per tutta la vita, e uno dei suoi massimi detrattori è stato suo marito Carl, che Betty ha sposato nel 1947 per restarci insieme per 20 anni e farci due figli. Si sono lasciati quando la Friedan è diventata la star del movimento femminista, e dopo il divorzio la donna ha accusato l’ex marito di averla picchiata. Carl ha reagito descrivendo la loro vita familiare come un inferno di botte, crisi isteriche e pasticche di amfetamina, dove la vittima era lui: “Betty è la persona più violenta che io abbia mai conosciuto”, ha confessato, raccontando di essere spesso stato aggredito dalla moglie. “Succedeva che lei girava con un occhio nero e io con la faccia graffiata. Avete mai provato a respingere l’attacco di una selvaggia tigre mangiauomini?”» (“la Stampa” 5/2/2006).