26 aprile 2002
Tags : Fausto Radici
Biografia di Fausto Radici
• . Nato a Leffe (Bergamo) il 24 settemrbe 1953, morto a Leffe (Bergamo) il 14 aprile 2002 (suicidio). «Si chiamava come il ”Campionissimo”. Aveva voluto così il padre Gianni, grande ammiratore di Coppi e patron del gruppo Radici, un colosso dell’industria nel tessile, nelle fibre chimiche e nel meccanotessile. Ma per fare affari c’è tempo. E così Fausto si dedica allo sci e diventa davvero un ”campionissimo”. Nel ’71, a 18 anni, vince il titolo europeo juniores di slalom speciale, a Jahorina, in Jugoslavia. Poi ha un cedimento, vorrebbe smettere. Ma papà Gianni insiste. E da allora non smette più, fino a quando, ancora decimo nella classifica della Coppa di slalom, decide di smettere, nel 1978. E di ricominciare una nuova vita da imprenditore. L’impresa di famiglia lo aspetta. [...] Si trasferisce qualche mese negli Stati Uniti a perfezionare l’inglese, poi torna ed è pronto per diventare il leader. Il padre Gianni, colpito da una grave malattia, divide il suo impero per quattro, quanti sono i figli maschi, e nel ’96 Fausto diventa il capo della divisione ”nylon”. Di fatto è lui l’uomo che tiene le relazioni con l’esterno e decide la linea da tenere. Poco dopo diventa il vicepresidente dell’Unione industriali di Bergamo [...] Cinque anni fa ci fu la svolta argentina. Il gruppo Radici compra la Hisisa, uno stabilimento di fibra sintetica a Baradero. Sono i tempi del boom agricolo e Fausto Radici decide che è il momento giusto per diversificare gli investimenti. Così compra 7 mila ettari di terreno a San Luis e ci impianta un ranch e un allevamento di bestiame. La sua azienda viene celebrata dalla stampa locale. Ma arriva la crisi, che travolge anche la fazenda Radici. ”Sapevamo che aveva avuto grosse perdite finanziarie”, spiega il sindaco di Leffe Carlo Enea Pezzoli. Briciole per un impero che nel 2000 ha fatturato 1530 milioni di euro. E infatti la famiglia non crede che sia stata la disillusione per l’avventura argentina a spingere Fausto al suicidio. ”Le indiscrezioni che riconducono questo gesto estremo a una crisi finanziaria della società che rappresentava sono del tutto infondate” spiega un comunicato. Depressione, è la diagnosi della famiglia, ”una difficile situazione psicologica di carattere personale”. Rimane il mistero di un campione che ha lottato tutta la vita, vincendo tutto quello che c’era da vincere e che volontariamente ha deciso di uscire fuori pista a 49 anni» (’Corriere della Sera” 15/4/2002).