Valerio Cappelli, "Corriere della Sera" 27/4/2002, 27 aprile 2002
Il Teatro Colòn di Buenos Aires, detto «el paraiso», il paradiso, dai melomani. Vecchio e malandato, rispecchia, «tra i sontuosi stucchi e i ricchi colonnati, l’aria odierna decadente e drammatica della capitale argentina»
Il Teatro Colòn di Buenos Aires, detto «el paraiso», il paradiso, dai melomani. Vecchio e malandato, rispecchia, «tra i sontuosi stucchi e i ricchi colonnati, l’aria odierna decadente e drammatica della capitale argentina». Con i suoi 2700 posti è il teatro all’italiana più grande dell’America latina, fu fatto a somiglianza della Scala di Milano «e resta un capolavoro di acustica». Nei primi vent’anni gli spettacoli provenivano tutti dall’Italia (da Genova partivano bastimenti carichi di cantanti, cori, scenotecnici).