Paolo Mastrolilli, "La Stampa" 29/4/2002, 29 aprile 2002
Ruth Handler, creatrice della bambola Barbie, morta a Los Angeles sabato 27 aprile a 85 anni. Nacque a Denver da una famiglia di immigrati polacchi: il padre di cognome faceva Mosko ed era un fabbro che aveva disertato dall’esercito russo
Ruth Handler, creatrice della bambola Barbie, morta a Los Angeles sabato 27 aprile a 85 anni. Nacque a Denver da una famiglia di immigrati polacchi: il padre di cognome faceva Mosko ed era un fabbro che aveva disertato dall’esercito russo. Ruth, la più giovane di dieci figli, a 19 anni andò in vacanza in California e decise che non sarebbe tornata. Convinse perciò il fidanzato Eliot Handler a seguirla, sposarla (nel ’38) e studiare design industriale. Quando Eliot si laureò, i due cominciarono a fabbricare suppellettili di plastica nel garage di casa: lui produceva, lei vendeva. In pochi anni raggiunsero un fatturato di 2 milioni di dollari. Nel ’42 si associarono con Harold Mattson: dalla fusione dei nomi dei due, Matt ed El, nacque il marchio di quella che sarebbe diventata la più grande compagnia mondiale di giocattoli. La Mattel cominciò con i pupazzi tradizionali (Eliot voleva produrre una bambola parlante) cosicché quando Ruth propose una bambola adolescente con occhi azzurri e seno enorme i maschi della ditta la rifiutarono («Quale madre vuoi che compri alla figlia una tettona così?»). Lei, però, non si arrese: nel ’56, durante un viaggio in Germania, vide esposta in vetrina una bambola di nome Lilli che sembrava una ballerina del varietà. La portò in California e pretese che la Mattel avviasse un progetto simile. Nel ’59, all’American Toy Fair di New York, esordì la Barbie, battezzata col nome della figlia di Ruth.