30 aprile 2002
Una donna. Albanese di Durazzo, prostituta, una ventina d’anni, bella, capelli biondi e carnagione chiara, giovedì 25 aprile, indosso un toppino rosso, minigonna e calze a rete, montò sulla macchina di qualcuno, forse un cliente, forse un pappone, che le infilzò il collo da parte a parte con una lunga lama
Una donna. Albanese di Durazzo, prostituta, una ventina d’anni, bella, capelli biondi e carnagione chiara, giovedì 25 aprile, indosso un toppino rosso, minigonna e calze a rete, montò sulla macchina di qualcuno, forse un cliente, forse un pappone, che le infilzò il collo da parte a parte con una lunga lama. Costui, non contento di vederla morta, le ficcò il coltello su tutto il resto del corpo, quindi la gettò in un cassonetto di via Tigola, un uliveto a monte, poche casette a valle. Il corpo, trovato da una signora che buttando il sacchetto dell’immondizia vide spuntare un piede sotto a una coperta («all’inizio pensavo fosse una protesi oppure un manichino»). A Cavi, in provincia di Lavagna.