30 aprile 2002
Facchetta Silvana, di anni 47. Originaria di Bomba (Chieti), laureata in informatica, zitella, taciturna, una sigaretta dopo l’altra, sempre in viaggio per lavoro, forse seguace di una setta, forse innamorata di qualcuno che non la degnava d’uno sguardo, andò nella casa dei genitori, si sdraiò sul letto, infilò la testa in una busta di plastica dove aveva sistemato una stufetta a gas e si lasciò morire
Facchetta Silvana, di anni 47. Originaria di Bomba (Chieti), laureata in informatica, zitella, taciturna, una sigaretta dopo l’altra, sempre in viaggio per lavoro, forse seguace di una setta, forse innamorata di qualcuno che non la degnava d’uno sguardo, andò nella casa dei genitori, si sdraiò sul letto, infilò la testa in una busta di plastica dove aveva sistemato una stufetta a gas e si lasciò morire. Due messaggi. Il primo accanto al corpo («L’ha voluto il Maestro»), il secondo sulla porta: «Quando entrate non accendete la luce, altrimenti salta tutto». Il cadavere trovato due giorni dopo, alle 20.30 di mercoledì 24 aprile, da un cugino della donna.