30 aprile 2002
Spicola Federico, di anni 15. Romano, capelli scuri, visetto pallido, studente di primo liceo allo scientifico ”Levi Civita”, tranquillo, un po’ chiuso ma capace d’ironia, figlio unico, madre commessa, padre amministratore di condominio, bravo a scuola, a basket e nella corsa campestre
Spicola Federico, di anni 15. Romano, capelli scuri, visetto pallido, studente di primo liceo allo scientifico ”Levi Civita”, tranquillo, un po’ chiuso ma capace d’ironia, figlio unico, madre commessa, padre amministratore di condominio, bravo a scuola, a basket e nella corsa campestre. Tempo fa prese un tre in latino, da allora in classe non si fece più vedere, quindi scomparve per tre giorni nel nulla. I genitori lo cercarono ovunque, fecero pure appendere sue foto per tutto il quartiere, lui in realtà era sempre rimasto dentro il palazzo, rintanato nei lavatoi. Alle 4.45 di lunedì 22 aprile lo vide in terrazza una vicina di casa. «Che fai?» «Ammiro il paesaggio». Subito dopo prese la rincorsa, saltò la ringhiera e si gettò nel vuoto, un Vangelo stretto tra le mani. Volo di quattordici piani. Una lettera: «Ho incontrato due angeli, devo seguirli». In via Ferraroni 41, al Casilino 23, in un palazzone rosa pallido con giardino ben curato, alberelli sparsi qua e là (proprio di fronte, l’edificio da cui si buttò, lo scorso anno, un trentaquattrenne).