Aga Hruska, Klaus Riehle, Memorie segrete del dentista dei papi e dei re, Edizioni Bietti, 2002, 30 aprile 2002
Mas. Prima di uscire sul lago di Garda a bordo del Mas, la motovedetta su cui aveva partecipato nel 1918 alla ”Beffa di Buccari”, Gabriele D’Annunzio faceva circolare la voce che "il Comandante avrebbe preso il largo": l’esibizione consisteva nel mostrarsi in piedi in uniforme da ammiraglio a prua dell’imbarcazione, affiancato da un capitano e marinai messi a disposizione dallo stesso Mussolini, a spese dello Stato, per assicurarsi che il poeta si tenesse lontano dalla politica
Mas. Prima di uscire sul lago di Garda a bordo del Mas, la motovedetta su cui aveva partecipato nel 1918 alla ”Beffa di Buccari”, Gabriele D’Annunzio faceva circolare la voce che "il Comandante avrebbe preso il largo": l’esibizione consisteva nel mostrarsi in piedi in uniforme da ammiraglio a prua dell’imbarcazione, affiancato da un capitano e marinai messi a disposizione dallo stesso Mussolini, a spese dello Stato, per assicurarsi che il poeta si tenesse lontano dalla politica. Ogni volta tirava di cocaina e si spargeva sale sulle labbra per illudersi di essere in alto mare. Tra gli altri compiti affidati agli uomini del Mas, sparare colpi di mortaio a un segnale prestabilito lanciato dal Vittoriale, all’acme dell’amplesso di D’Annunzio con l’amante del momento.