Archaeology marzo-aprile ’02, 3 maggio 2002
Da quando i Talebani, ostili all’arte degli ”infedeli”, sono al potere in Afghanistan, la maggior parte delle opere d’arte del Paese ha preso il volo verso il Pakistan e da lì viene contrabbandata a compratori di tutto il mondo
Da quando i Talebani, ostili all’arte degli ”infedeli”, sono al potere in Afghanistan, la maggior parte delle opere d’arte del Paese ha preso il volo verso il Pakistan e da lì viene contrabbandata a compratori di tutto il mondo. Si tratta di statuette e gioielli che hanno migliaia di anni, di suppellettili e di strumenti musicali secolari. Chi tenta di vendere questi oggetti ai turisti assicura che non sono intercettabili dai metal detector degli aerei e che quindi possono essere imbarcati senza che nessuno li noti. Ci sono poi truffatori che cercano di piazzare merce nuova spacciandola per antica. Il saccheggio delle opere ha reso molti siti archeologici afghani irriconoscibili.