6 maggio 2002
Mazza Antonio, di anni 31. Siciliano, mozzo su una nave delle Ferrovie dello Stato, fedina penale «quasi immacolata», quattro anni fa impalmò una Costanza, la mise incinta e subito dopo prese a far l’amore con un’altra
Mazza Antonio, di anni 31. Siciliano, mozzo su una nave delle Ferrovie dello Stato, fedina penale «quasi immacolata», quattro anni fa impalmò una Costanza, la mise incinta e subito dopo prese a far l’amore con un’altra. La sposina, scoperta la tresca, scappò di casa con la bimba appena nata, poi incontrò un Francesco Pulejo di anni 23, studente di Filosofia, e con lui sognò di cominciare un’altra vita. Il Mazza, d’un tratto geloso alla follia, lo scorso agosto arrivò a puntare un fucile contro il rivale. Denunciato, condannato agli arresti domiciliari, mai si stancò di meditar vendetta e appena libero tornò a perseguitare gli innamorati con insulti, ingiurie e minacce. L’altro pomeriggio il Pulejo, non potendone più, gli diede appuntamento con la scusa di parlare e invece gli sparò addosso quattro colpi di pistola. Uno, fatale, alla trachea. Nel rione Gravitelli, centro di Messina, alle 17 di mercoledì 24 aprile.