6 maggio 2002
Chiovaro Vincenzo, di anni 37. Bel fusto moro, palermitano, pizzetto curato, capelli all’indietro, ex campione di full-contact, noto per la sua stazza e notevole forza fisica
Chiovaro Vincenzo, di anni 37. Bel fusto moro, palermitano, pizzetto curato, capelli all’indietro, ex campione di full-contact, noto per la sua stazza e notevole forza fisica. Sposato, cinque figli, in attesa del sesto, secondo sua madre aveva occhi solo per loro. Lupo Antonino, di anni 35, anche lui moro, anche lui belloccio, capelli corti, sopracciglia vistose, fidanzato. Amici da anni, vicini di casa nel quartiere Brancaccio, i due campavano rubando motorini e talvolta auto per poi chiedere il riscatto. L’altra mattina, uno col casco nero, l’altro amaranto, se ne andarono nella piazza di Borgo Vecchio, a bordo di una Piaggio Liberty. Posteggiarono la moto tra una Punto e una Panda. Mentre erano in mezzo al mercato, tra bancarelle di frutta e pesce, furono raggiunti da cinque balordi che li presero a male parole e poi li accoltellarono (trentotto volte il Chiovaro, tredici il Lupo). Pur feriti, tentarono di fuggire, lordando col sangue le macchine parcheggiate. Infine s’afflosciarono, uno sopra al tombino nel centro della piazza, l’altro addosso a una Punto blu. Subito i presenti si premurarono di lavare l’asfalto con grandi secchiate d’acqua. ”It’s a film?”, chiesero infine cinque turisti americani in pantaloncini e telecamera a tracolla. Alle 12 e 50 del 23 aprile tra massaie, contrabbandieri e motorini contromano, nel mercato di largo Edoardo Alfano, quattro botteghe di frutta e verdura, due panifici, edicola, farmacia, bancarella di frutti di mare, pane fatto in casa, stigghiole, due pescherie, diversi macellai.