Stefano Cagliano, L’impronunciabile bisogno,, 6 maggio 2002
«Mia dolce puttanella, ho fatto come mi dicevi, mia sporca ragazzina, e mi sono masturbato due volte leggendo la tua lettera [
«Mia dolce puttanella, ho fatto come mi dicevi, mia sporca ragazzina, e mi sono masturbato due volte leggendo la tua lettera [...] Le parti del tuo corpo che fanno sconcezze sono quelle che mi piacciono di più, ma preferisco il sedere, amore, alle poppe, perché fa una cosa così sporca [...] Io penso, Nora, che riconoscerei dovunque le tue scoregge. Scommetto che le riconoscerei persino in una stanza piena di donne che scoreggiano. Fanno un rumore da ragazza, non come certe mogli ciccione che immagino scoreggino umido e ventoso. Le tue sono improvvise, secche e sporche come le farebbe una ragazza spiritosa, di notte, in dormitorio. Spero proprio che la mia Nora voglia farmele sul viso sì che possa anche odorarle [...] Buona notte piccola Nora scoreggiante» (James Joyce alla futura sposa).